Articolo a cura dell’Avvocato Ivana Consolo

In questo articolo ci si vuole soffermare su di un contratto estremamente versatile. L‘assicurazione sulla vita, difatti, non persegue solo la tipica finalità di un normale contratto di assicurazione, ma va ben oltre, divenendo sempre più spesso una forma intelligente e proficua di risparmio o di investimento.


Al fine di comprendere bene ciò di cui si va a parlare, appare opportuno procedere con ordine, partendo dalla generale nozione di contratto di assicurazione.


I. IL CONTRATTO DI ASSICURAZIONE: GLI ASPETTI GENERALI.


Nell’ampia e multiforme famiglia giuridica dei contratti, esiste una peculiare categoria connotata da un elemento essenziale: la cosiddetta alea.

Alea è l’espressione latina che definisce il rischio e/o l’incertezza; da sempre, infatti, quando si utilizza l’espressione “aleatorio”, si intende esattamente ciò che appare incerto ed al contempo rischioso.

I contratti aleatori, rappresentano appunto quella peculiare species nel più ampio genus dei contratti che, affinché possano ritenersi tali, devono presentare la caratteristica dell’aleatorietà; il contratto è addirittura da considerarsi nullo se il rischio/incertezza non sono mai esistiti o hanno cessato di esistere prima della conclusione d ell’accordo tra le parti.


Contratto aleatorio per eccellenza è il contratto di assicurazione.
A norma dell’articolo 1882 del Codice Civile, l’assicurazione è il contratto con il quale un soggetto (l’assicuratore), a fronte del pagamento di un premio, ed entro i limiti convenuti, si obbliga a rivalere un altro soggetto (l’assicurato) del danno prodotto da un sinistro, oppure a pagare un capitale o una rendita al verificarsi di un evento della vita umana.


Andiamo ad analizzare nel dettaglio la definizione codicistica del contratto. Anzitutto, soffermiamoci sull’elemento senza cui il contratto non esiste: l’alea.

Nel contratto di assicurazione, l’alea può essere rappresentata da un sinistro oppure da un dato accadimento della vita umana. Alcuni semplici esempi possono agevolare la comprensione:

• se Tizio, conducente del suo veicolo, provoca un incidente stradale in cui vengono coinvolti altri utenti della strada, l’incidente è il sinistro, ovvero quell’evento la cui probabilità che si verifichi non è certa ma al contempo rappresenta un prevedibile rischio, il cui concretizzarsi è con ogni evidenza fonte di danno.
• Se Sempronio svolge un’attività lavorativa che lo espone a rischio diretto e personale (è un operaio a rischio infortunio sul lavoro), oppure esercita una professione tale da poter cagionare danno ad altri soggetti (è un Medico Chirurgo e potrebbe commettere un errore professionale durante un intervento), il possibile rischio a cui è costantemente esposto Sempronio, nonché l’eventuale danno che Sempronio può provocare ad altri, rappresentano quegli accadimenti della vita umana incerti e rischiosi che costituiscono l’essenza del contratto di assicurazione. Chiarito il concetto di alea tipico dell’accordo assicurativo, passiamo all’esame delle parti
del contratto. L’assicuratore è colui il quale assume su di sé il rischio; tornando agli esempi di cui sopra:
• Caio che in qualità di assicuratore stipula l’assicurazione RCA con Tizio, sarà colui che, in caso di sinistro stradale, dovrà rivalere Tizio del danno che ha provocato agli altri utenti della strada.
• Alla stessa maniera, Mevio che in qualità di assicuratore stipula l’assicurazione infortuni o la RC professionale con Sempronio, sarà colui il quale, in caso di sinistro di Sempronio sul lavoro, o in caso di danno cagionato da Sempronio ad un suo paziente, dovrà rivalerlo delle conseguenze economiche di tali eventi.

Inutile dire che, l’altra parte contraente, ovvero l’assicurato, è colui che viene tenuto indenne dai rischi, quindi coperto dall’assicurazione, il tutto a fronte di un prezzo: il premio assicurativo.

Il premio è difatti l’importo che le parti stabiliscono debba essere pagato periodicamente dall’assicurato affinché l’assicuratore assuma su di sé il rischio.

Infine, abbiamo il cosiddetto massimale, ovvero il limite contrattualmente convenutoentro cui l’assicuratore intende farsi carico del rischio.

Queste le nozioni che occorre conoscere al fine di comprendere il contratto di assicurazione. Va da ultimo detto che, normalmente, il contratto viene concluso attraverso la stipula e la sottoscrizione di un documento definito polizza, che contiene tutti i dati, i dettagli e le clausole essenziali dell’accordo.

Oltre al Codice Civile, a disciplinare il contratto di assicurazione vi è anche il Codice delle Assicurazioni Private, entrato in vigore il 1 Gennaio 2006, mentre a livello Europeo ci si avvale delle Direttive Comunitarie.

In generale, si può certamente affermare che il contratto di assicurazione è un contratto importante ed interessante, soprattutto perché è presente in molteplici attività che si ricollegano alla quotidianità ed alla stretta attualità giuridica. Di contratti assicurativi oggi ne esistono svariate tipologie; ma il contratto su cui si vuole soffermare l’attenzione nel presente articolo è l’assicurazione sulla vita.


II. ASSICURAZIONE SULLA VITA: TUTTE LE FINALITA’ PERSEGUIBILI.

Una buona assicurazione sulla vita è senza dubbio uno strumento contrattuale indispensabile per garantire serenità e sicurezza economica a se stessi ed ai propri familiari.

Sin dall’incipit del presente articolo, si faceva cenno alla versatilità di questo tipo di contratto assicurativo; ebbene, le diverse polizze vita che esistono sul mercato, ci consentono di comprenderne a fondo la molteplicità di fini perseguibili e realizzabili.

Anzitutto, va detto che le assicurazioni vita si differenziano in base al tipo di copertura che garantiscono, o in altri termini, in base all’accadimento della vita umana i cui rischi/incertezze si intendono coprire. Le più comuni polizze vita sono le seguenti:


Assicurazione caso morte: è la polizza vita più diffusa e prevede che, in caso di prematura scomparsa dell’assicurato, i suoi familiari ottengano dalla compagnia assicuratrice un capitale in denaro in misura prestabilita, oppure una rendita (a seconda dei termini del contratto).
Assicurazione caso vita: la polizza caso vita è invece una tipologia contrattuale che contempla l’ipotesi della longevità dell’assicurato, rappresentando così uno strumento di risparmio per garantirsi una serena vecchiaia. Essa consiste nell’investire in un piano di accumulo, in modo da consolidare il risparmio nel tempo e poterne disporre alla scadenza prestabilita.
Polizze vita miste: queste sono le polizze più complete in assoluto, in quanto proteggono da entrambe le tipologie di evento garantite dalle polizze (caso vita e caso morte) quindi, sia la scomparsa prematura dell’assicurato, sia il caso di grande longevità. Tali polizze, possono anche coprire eventi di altro tipo, come invalidità, perdita del lavoro, infortuni o malattie.
Assicurazione mutuo casa: trattasi di una polizza importantissima che garantisce il saldo del mutuo in caso di dipartita del contraente, o di altro evento quale perdita del lavoro o inabilità.
Polizze vita unit linked e index linked: sono strumenti misti assicurativo- finanziari, attraverso cui il contraente va ad investire in fondi per una durata pari alla propria esistenza in vita.

III. POLIZZE VITA: ASPETTI PRATICI.

A questo punto, dopo aver compreso cos’è l’assicurazione sulla vita e quante tipologie ne esistano, può essere interessante soffermare l’attenzione sugli aspetti più pratici collegati alla stipula di tale contratto: costi, vantaggi particolari, modalità di cessazione anticipata del contratto.

Per quel che riguarda i costi, il premio assicurativo viene di solito pagato mensilmente, anche se si può optare per un pagamento semestrale o annuale. Il costo dell’assicurazione vita varia a seconda di numerosi fattori: diversità di tariffe praticate da ciascuna compagnia, tipo di copertura scelto, elevato rischio che l’evento assicurato (morte, invalidità, etc.) si verifichi. Prima di sottoscrivere il contratto, la compagnia assicurativa consegna al potenziale cliente un questionario da compilare, in cui dovranno essere inserite tutte le informazioni utili a calcolare il rischio: professione abituale dell’assicurato, abitudini di vita (se per esempio è un fumatore o se pratica sport estremi), informazioni sulla sua cartella clinica (tra cui l’eventuale presenza in famiglia di malattie ereditarie).

Il contraente di una polizza vita deve comunicare con tempestività l’eventuale cambio di professione, così come ogni altra modifica delle proprie abitudini di vita o delle condizioni di salute, affinché la sua compagnia possa ricalcolare il rischio e quindi l’ammontare del premio. Ovviamente, le false o incomplete dichiarazioni, possono pregiudicare il diritto al risarcimento.


Venendo all’esame di alcuni particolari vantaggi connessi alla stipula di una polizza vita, vi è da evidenziare anzitutto che, al fine di agevolare la sottoscrizione di tale tipologia contrattuale, sono previsti interessanti incentivi fiscali, che consistono in detrazioni sulla dichiarazione dei redditi. Appare poi sicuramente utile sapere che, le somme dovute dalla compagnia assicurativa, non possono in alcun modo essere pignorate o sequestrate. Ciò significa che, se l’assicurato presenta una situazione di indebitamento, nessun creditore potrà mai aggredire le somme riconducibili alla polizza.

L’assicurato, di contro, può cedere il contratto di assicurazione, offrirlo in pegno, o vincolare le somme assicurate, il tutto a garanzia di propri crediti.

Quanto poi ad un’eventuale cessazione anticipata del contratto, è bene essere informati circa il fatto che l’assicurazione sulla vita può essere revocata con lettera raccomandata a/r alla compagnia assicurativa. Accettando la revoca, la compagnia deve restituire le somme versate a titolo di premio entro 30 giorni dalla ricezione della raccomandata; potrà trattenere soltanto le spese di emissione del contratto. Se trascorrono più di 30 giorni, all’assicurato son dovuti anche gli interessi. Diverso è il caso del riscatto, che sarebbe

l’interruzione/estinzione anticipata della polizza. In tale ipotesi, la compagnia assicurativa dovrà versare all’assicurato la somma assicurata, indipendentemente dal verificarsi o meno dell’evento assicurato, con gli interessi maturati nel periodo di versamento del premio. Occorre però fare bene attenzione alle condizioni di polizza; non sempre è possibile il riscatto (ad esempio non lo è nelle polizze con finalità di investimento); così come non sempre si può procedere al riscatto in ogni tempo (esistono polizze che prevedono il versamento di almeno 3 anni di premio prima di poter riscattare la somma assicurata).


In conclusione, si può dire che l’assicurazione sulla vita è particolarmente consigliata a coloro che, con la propria attività lavorativa rappresentano la principale, se non addirittura l’unica, fonte di reddito della propria famiglia, in modo da garantire un futuro sereno ed un sostegno economico ai propri cari anche in caso di eventi estremi.

Allo stesso tempo, l’assicurazione vita è importantissima qualora si sia esposta la propria famiglia ad un debito importante, come un mutuo, un investimento o un prestito.


Dalla suesposta analisi generale del contratto, si può comprendere appieno il titolo del presente articolo: l’assicurazione sulla vita, consente infatti di realizzare, anche in via cumulativa, obiettivi differenti (tutela,risparmio,investimento) e tutti sicuramente rilevanti per ognuno di noi, soprattutto in questi tempi così precari ed incerti.

Hai bisogno di una perizia medico-legale? Contattaci cliccando qui sotto e compilando il form